ALICE CASTELLI

Alice Castelli, 2001.

Nata a Vigevano, residente sul Lago Maggiore

Soprano, sempre e per sempre!

Alice Castelli: un caratterino irrequieto, mille idee, una cascata di capelli biondi e una smorfia ribelle. Tutto in cinque piccole lettere svolazzanti.  

Mi sono diplomata presso una scuola superiore delle arti e dei mestieri, ho affrontato un anno di studio matto e disperatissimo tentando di conciliare gli studi musicali con quelli letterari ed ora, dopo aver lasciato l’università, sto per aprire un nuovo capitolo e dedicarmi solo alla musica: al mio strumento (l’Arpa) e alla mia voce.

Amo leggere, scrivere e pattinare sul ghiaccio, ma se sento la musica… beh in questo caso si salvi chi può!

Io e Venezia

Ho messo piede a Venezia per la prima volta dieci anni fa e non è stato amore a prima vista.

Per me il vero ingresso per questa città a forma di pesce si è rivelato essere il teatro La Fenice, con la sua arte e con il suo palco consumato da migliaia di piedi. È stato lì che mi sono sentita a casa in questa città per la prima volta.


Io e la musica...

All’epoca in cui ho incontrato la musica per la prima volta ero solo una bambina eppure è stato un incontro del destino, un colpo di fulmine, direi quasi una sorta di meravigliosa catastrofe in grado di rivoluzionare tutti i miei sogni una volta per sempre.

Galeotta è stata una musicassetta di cui non ricordo più il titolo, ascoltavo l’arpa per ore, un suono dolcissimo con il ronzio del nastro di sottofondo; da allora quel suono mi è entrato dentro ed è diventato parte di me.

Io e il canto ...

La passione per il canto è cresciuta insieme a me dai tempi dell’asilo, tuttavia solo qualche tempo fa mi sono resa conto di quanto fosse divenuta importante. Per me cantare significa abbandonare tutte le maschere che alla prima nota si frantumano al vento, quando canto non posso più mentire, sono io di fronte al mondo intero.

Ho cantato in coro per la prima volta al liceo e da lì non ho più saputo farne a meno. Ascoltare dieci, venti, mille voci che diventano una è qualcosa di magico, e non importa quante volte io l'abbia vissuto perché il brivido lungo la schiena e quel sorriso che mi illumina gli occhi c’è stato un ognuna di esse.


Faccio parte dei Vocal Skyline dal 2021.

Quando li ho incontrati per la prima volta ne sono rimasta ammaliata.
Mi è capitato di ascoltare un loro concerto quasi per caso ed è stato amore a prima vista: erano davvero belli e appassionati.
La loro energia, la loro gioia mi hanno travolta completamente.

Così per me sono diventati un noi, un gruppo unito dalla passione e dai sorrisi più belli di sempre.


SPECIALI PERCHÉ

Perché ci sosteniamo a vicenda, una voce aiuta l’altra, si intrecciano, creano legami. Fra noi la musica non è competizione ma bensì collaborazione.


IL CONCERTO

Il nostro concerto non inizia solo nel momento in cui si sale sul palco, ma bensì molto, molto prima, inizia durante le prove, inizia negli sguardi stanchi e soddisfatti, inizia quando mi arrampico in soffitta a prendere la borsa e ci infilo dentro il necessario per la serata (Tra cui i tacchi che non posso assolutamente mancare, soprattutto data la mia bassa statura).

Alla fine, e solo alla fine, saliamo sul palco e il Maestro alza le braccia, e guarda negli occhi ognuno di noi. La platea sta ascoltando con il fiato sospeso, i musicisti fremono nell’attesa, i coristi tacciono ed il silenzio parla con un’intensità che non avevo mai avvertito prima.