GIOIA GASTALDI

Ciao! Sono Gioia Gastaldi, nata nel 1998 a Venezia dove vivo tutt’oggi.  

Durante la mia vita sono stata guidata da due grandi amori, il mio motto è: “o Dolomiti o Venezia”. Non riesco neanche a immaginare di vivere in un’altra città, anche perchè da veneziana D.O.C. non sono proprio abituata alle auto. Per la montagna invece ho deciso di intraprendere la strada di naturalista ed ecologa, quest’anno concluderò la laurea magistrale.



Interessi e hobby

Potrei essere leggermente spericolata: adoro l’adrenalina e l’altezza, tanto da lanciarmi dal monte Grappa col parapendio o da frequentare un corso di arrampicata su roccia. Ma giuro che mi piacciono anche cose più terrene: disegnare, strimpellare la chitarra, fare torte, leggere e praticare sport di vario genere come pallavolo, voga alla veneta, trekking.


Io e i Vocal Skyline...

Sono un soprano dei Vocal Skyline anche se ho una voce bassa, cosa che mi è valsa l’appellativo di “doppelganger” da parte del direttore. La mia carriera corale però è cominciata ben prima, ho iniziato a far parte di un coro dalle elementari. Alle medie sono entrata nei Junior Singer a cui poi sono seguiti, con la fondazione dell’associazione Penelope, i New Voices che ho frequentato fintanto che siamo diventati abbastanza grandi da unirci ai Vocal Skyline. 

Io e il canto ...

Quindi si può dire che canto in coro da 18 anni, da 10 con i New Voices/Vocal Skyline, ormai è proprio una parte di me a cui non posso e non riesco a rinunciare: sono sempre stata estremamente timida e silenziosa, cantare insieme agli altri è il modo migliore che ho di esprimermi, mi sento libera di essere me stessa senza giudizi.  

E la canzone con cui mi esprimo meglio in assoluto è The Gladiator: cantarla mi inebria di pace, fa volare la mia fantasia tra guglie di roccia, sopra distese d’erba e d’abeti; i miei campi elisi. E continuando a volare sulle alture appare anche un Edelweiss, una stella alpina che, come le mie passioni, spero con tutto il cuore che bloom and grown forever: che sbocci e cresca per sempre.  


 Sembro quasi una persona seria vero? Bene, sappiate che io e i Vocal siamo tutto tranne che seri, siamo solo bravi a sembrarlo riuscendo sempre a “cadere con stile”: come quella volta che con il movimento finale di Don’t stop believing sono scivolata nella pedana di sotto ma senza capitombolare, e sbattendo anche il tacco a ritmo con la canzone.  

E poi, il rituale preferito ed immancabile di persone serie sarebbe lo spritz pre/post concerto? No. E la cosa ci ferma? Assolutamente no.  


Ma chi dice che la “poca serietà” è un difetto? Se non avessimo vissuto questa esperienza con la giusta leggerezza probabilmente non saremmo arrivati fin qui. E in più siamo giovani, determinati e dinamici, con tanta energia e voglia di sperimentare, pieni di potenzialità ancora da tirare fuori. Tutti elementi guidati consapevolmente e magistralmente dal nostro direttore e che si riflettono nel repertorio, nei movimenti, nei nostri sorrisi: “non si canta perchè si è felici, si è felici perchè si canta”.